"…uno spettacolo breve e pazzerello: quattro matti fanno i matti, ovvero recitano la propria squinternata per approdare ad una qualche sanità. Ma è un po' tocco il medico che li ha in cura, è lui stesso un matto che però recita la parte del conduttore di coscienze, cioè di incoscienze. Siamo in una prigione, o in un ospedale psichiatrico, o in una sede di partito: è una nota ironica di Morganti, ma poiché la faccenda si concluderà con un rivoluzionario inno alla gioia e alla libertà, l'ironia diventa doppia, coerente con lo stile di un quadro, uno schizzo con pennacchio finale, un rosso svolazzo in coda a una serie di monologhi comico demenziali"
(Franco Cordelli - Il Corriere della Sera - 28 luglio 2004)


[…] una delle più affascinanti sorprese del nuovo lavoro di Claudio Morganti, Waiting for…(densing end miùsicol), presentato in prima nazionale al Teatro Alkestis di Cagliari dopo qualche recita in forma di studio tra la Toscana e l'Emilia, è nella stralunata grazia con cui il linguaggio dell'anomalia mentale, ma anche la fisicità stessa del folle, la sua poetica corporalità, vengono ricreati dall'attore-autore-regista e dai bravissimi interpreti che lo affiancano: Rita Frongia, Sabrina Mascia, Sergio Piano[…]
(Olindo Rampin - Focuson - 4 maggio 2005)


"[…] Non si citano nomi e fatti : la realtà è demolita e ricomposta nei suoi detriti. Lo stupido. Il pomposo. Il pretenzioso : tutto rimesso nelle mani di quattro matti che lo trasformano in risata. E in giocosa sovversione. […] Così il musical celebra il suo sberleffo. Per quel pezzo di mondo che se lo merita. A seguire, e finire, un ballo liberatorio. Che santifica il caos. L'anarchia. Col teatro. Perché i quattro folli recitano dentro la follia di fuori. Uno scherzo ben riuscito."
(Roberto Cossu - L'Unione Sarda - 26 aprile 2005)

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