foto di Ennio Madau

foto di Ennio Madau

foto di Francesco Deiana

 

 

ISOLA MARE spettacolo di teatro e arte multimediale

con Mark Grace, Sabrina Mascia, Andrea Meloni

Produzione e Post-produzione video: Francesco Deiana e Ennio Madau

Regia: Sabrina Mascia e Andrea Meloni

Musiche e traduzione testi: Mark Grace

Ambienti sonori: Andrea Meloni

Tecnico audio e luci: Matteo Zanda

co-produzione: Teatro Laboratorio Alkestis CRS e compagnia d’arte Circo Calumet

Segreteria organizzativa e ufficio stampa: Michela Garau

Promozione e vendita: Fabrizio Atzori e Claudia Sanna

Direzione artistica progetto “ISOLA MARE: risorse e figurazioni”: Andrea Meloni

 

Naufragare significa fare un’esperienza che non si può né anticipare, né evitare, perché giungere al compimento di un cambiamento significa anche sapersi dissolvere.

(Bricolage per un naufragio – E. Borla, E. Foppiani)

 

 

Lo spettacolo ISOLA MARE, contributo artistico al tema guida dell’ EXPO 2015 “Nutrire il pianeta. Energia per la vita.”, è il risultato di un lungo percorso di ricerca e sperimentazione basato sul rapporto tra un’isola e il mare circostante. Questo rapporto è indagato a partire dalla relazione che si stabilisce tra la nostra isola e il suo mare, considerato come barriera verso il resto del mondo e, al contempo, elemento magnetico che ci permette di conoscere il senso del limite umano e la grandezza della natura. Lo spettacolo rappresenta Il mare come nutrimento per l’anima, l’isola come riserva dell’immaginario e il naufragio come attraversamento dell’inconscio collettivo alla ricerca di rimedi per un mondo ferito e disilluso, che ritrova nel sogno di un uomo e una donna la via di un possibile equilibrio tra natura e progresso. La ricerca di questo equilibrio è stata perseguita anche nel rapporto tra i differenti linguaggi artistici impiegati nello spettacolo che associa un’arte tradizionale come il teatro a una certamente contemporanea come quella multimediale. ISOLA MARE è una metafora della condizione umana, sospesa in un mondo virtuale nel quale tutto è possibile, la libertà è allo stato puro. Un universo lattescente offuscato da un senso di apatia, abitato da milioni di avatar che navigano mari comuni, nei quali l’individualità del singolo si dissolve in un inconscio collettivo intorpidito. In questo paradiso artificiale l’importante è partecipare, esser parte di un circuito illimitato per non stare mai più soli, per non essere invisibili e apparire in ogni modo. L’identità reale si confonde con quella virtuale, siamo il nostro profilo multimediale e fatichiamo a rapportarci distanti da uno schermo protettivo senza il quale ci sentiamo denudati. Siamo anime smarrite alla ricerca di un’isola felice, un luogo ideale in cui regna l’equilibrio tra natura e progresso, raggiungibile solo naufragando nei profondi abissi dell’Io per nascere ancora una volta e intraprendere nuovi viaggi.

 

Soggetto:

Un uomo e una donna rappresentano i moderni Adamo ed Eva, ma la mela del loro desiderio è quella del web e, come i due personaggi biblici, neanche loro hanno saputo resistere al richiamo succoso della tentazione sprofondando nell’inconscio, il più ostile dei mondi possibili. I due protagonisti affrontano un viaggio simbolico e catartico attraverso mari paralleli e surreali: il mare degli indefiniti, dei differenziati, quello dei sommersi, della memoria, fino al più remoto di tutti i mari, tappe di un percorso interiore necessario. Solo fronteggiando l’inevitabile deriva è possibile un equilibrio universale in cui mondo artificiale e naturale convivono armoniosamente. Tutto lo spettacolo allude a una dimensione altra, in bilico tra sogno e realtà, dove il naufragio diventa ineluttabile per dissolversi e approdare al sognato “nuovo paradiso”.

Elisabetta Bolasco

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leggi la recensione di Alessandra Menesini su "L'Unione Sarda" del 02/12/2014

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